I giornalisti parlano di sè stessi
“Professione reporter, un reportage in pubblico”. Così la locandina dell’associazione “Asibiri, per l’ecologia dell’informazione”, annuncia l’evento che si terrà a Cagliari venerdì 5 dicembre alle ore 17,30 presso il Centro Comunale d’Arte e Cultura “Il Ghetto” in Via Santa Croce 18.
Ma cosa è un “reportage in pubblico”? Niente di speciale. Semplicemente alcuni giornalisti realizzaranno – in diretta e in pubblico – un reportage sulla loro professione.
Non si parlerà in astratto del giornalismo e della sua crisi, ma si racconteranno fatti, si illustreranno dati.
I “servizi” di questo reportage saranno realizzati da reporter di fama: Carlo Bonini, di Repubblica, Pietro Suber, di Canale 5, e Pablo Sole, di Sardinia Post. A coordinare il reportage per l’associazione Asibiri sarà Giovanni Maria Bellu
Di solito i giornalisti parlano degli altri, più raramente di se stessi. E quando lo fanno, non sono molto diversi da altri professionisti: ragionano attorno al contratto di lavoro, alle pensioni, all’assistenza sanitaria. A volte – ma meno spesso – di libertà di stampa.
Questa volta alcuni giornalisti parleranno di se stessi. Di vicende che sono ben note – e discusse – nella categoria, ma poco note alle generalità dei cittadini. Carlo Bonini e Pietro Suber erano, fino a qualche settimana fa, membri del consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti. Si sono dimessi dopo la decisione di reintegrare nella categoria Renato Farina, noto anche come “agente Betulla”, che era stato radiato.
Si parlerà di questa vicenda e di altre. Come dello strano caso di un consigliere dell’ordine nazionale che svolge, accanto a quella di giornalista, l’attività di imitatore. E si parlerà anche delle vicende sarde, con dati e storie attorno alla relazione tra pubbliche istituzioni e mondo editoriale.