Corte Ue e Internet. Diritto a oblio anche sul web. Lo sanciscono i giudici della Corte Europea di Giustizia
“Il gestore di un motore di ricerca è responsabile del trattamento effettuato dei dati personali che appaiono su pagine web pubblicate da terzi”. Così si sono espressi i giudici della Corte Ue che si sono pronunciati su una causa contro Google. Lo rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. La causa era stata introdotta da un cittadino spagnolo contro Google. Per semplificare, nel caso in cui, in seguito di una ricerca effettuata a partire da un nome, l’elenco dei risultati mostri un link verso una pagina web che contiene informazioni sulla persona in questione, questa può rivolgersi direttamente Il portavoce di Google commettando ha dichiarato.“Si tratta di una decisione deludente per i motori di ricerca e per gli editori online in generale. Siamo molto sorpresi che differisca così drasticamente dall’opinione espressa dall’Advocate General Ue e da tutti gli avvertimenti e le conseguenze che lui aveva evidenziato. Adesso abbiamo bisogno di tempo per analizzarne le implicazioni”.
Giovanni d’Agata